Rispetto al 2014, il commercio con l’estero dell’agroalimentare italiano ha registrato un incremento del 7,4% dell’export (37,2 miliardi di euro nel 2015) e del 2% dell’import (42 miliardi di euro). Ciò ha portato ad un’automatica riduzione del deficit della bilancia agroalimentare, che è sceso, per la prima volta negli ultimi 25 anni, sotto la soglia dei 5 miliardi di euro (-4.782 milioni). Questa la fotografia che il CREA, Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, ha pubblicato il 5 luglio 2016 nel suo rapporto Commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari.

«I dati elaborati dal CREA – ha spiegato Ida Marandola, Direttore Generale – confermano anche per quest’anno il ruolo di rilevo del settore agroalimentare nella bilancia commerciale del nostro Paese. Per il quarto anno consecutivo il peso dell’agroalimentare sull’export complessivo di merci è aumentato, raggiungendo la quota del 9%. Si tratta del valore più elevato degli ultimi 25 anni».

Una condizione indispensabile per un export del Made in Italy di qualità? Il trasporto.

Il trasporto dei beni agroalimentari richiede un’attenzione in più, che assicuri l’arrivo a destinazione della merce in condizioni qualitativamente ottimali.

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